Margherita di Navarra

Margherita di Navarra, figlia di García V. Ramírez, re di Navarra, nacque nel 1128 nei Paesi Baschi e morì a Palermo nel 1183.

Nel 1149, a seguito di un accordo matrimoniale fra la Navarra e la Sicilia, sposò il principe Guglielmo, figlio di Ruggero II, re di Sicilia, che alla sua morte nel 1154 ereditò il regno, passato alla storia come Guglielmo I detto “Il Malo”. Così Margherita divenne Regina di Sicilia.
Il regno di Guglielmo e Margherita fu attraversato da eventi drammatici: complotti, rivolte, congiure, che videro protagonisti vari personaggi di primo piano, cui seguirono feroci repressioni.

Alla morte di Guglielmo I, nel 1166, Margherita divenne reggente di Sicilia ed ebbe la tutela di suo figlio minorenne ed erede al trono che nel 1171 venne incoronato re come Guglielmo II detto “Il Buono”.

L’Abbazia di Maniace

La regina Margherita, nel 1173, durante il suo tragitto verso Troina rimase molto impressionata dalla profonda devozione per l’icona di Santa Maria, venerata nella chiesa ed ospizio basiliano siti in quel luogo ed ivi lasciata dal protospatario bizantino Giorgio Maniace nel 1040 a seguito di una grande battaglia contro gli arabi avvenuta nei pressi.
Fece così innalzare un più vasto monastero benedettino munito di una torre per la sua difesa, sottoponendolo all’altro monastero di Santa Maria La Nuova di Monreale, edificato in quegli anni.

Per intercessione della Regina Margherita, il monastero di Maniace fu sottratto alla giurisdizione del vescovo di Messina e venne concesso ai monaci di eleggere l’abate tra loro ed insignito di una autorità quasi vescovile perché ebbe la giurisdizione su oltre trenta chiese che sorgevano nella zona e nei paesi vicini lungo i Nebrodi e fino a Taormina.

Margherita morì nel 1183 e fu sepolta del Duomo di Monreale ove ci sono anche le tombe del marito Guglielmo I e del figlio Guglielmo II.

L’ABBAZIA BENEDETTINA DI SANTA MARIA DI MANIACE

La regina Margherita, moglie del re normanno Guglielmo I°, detto il Malo, impressionata dalla venerazione attorno al quadro della Vergine e dalla santità del luogo, sulle precedenti e modeste fabbriche basiliane fa costruire una più splendida chiesa e un nuovo monastero secondo la regola benedettina, munita anche di una torre di difesa.

Nel 1174 il monastero viene esentato dalla giurisdizione del vescovo di Messina per passare a quello coevo di Monreale e ottiene una sua propria giurisdizione su molte chiese del Valdemone.

Diviene, così, una delle più notevoli comunità monastiche della Sicilia per la vastità dei feudi e registra circa 30 titoli tra chiese, grange, ospedali, fondaci etc.
Il suo primo abate è il monaco francese Guglielmo dei Blois, che riceve per se e i suoi successori il privilegio di vestire le insegna vescovili: mitria pastorale, baculo e sandali e il diritto di sedere fra i Pari in Parlamento, al quindicesimo nel braccio ecclesiastico.

(Michele Giorgio Luca)